lunedì 27 maggio 2013

Come scegliere la scuola materna




La scelta della scuola materna non è scontata e non è sempre facile perché innanzitutto nel nostro paese l’offerta è insufficiente e troppo spesso “omologata”, esistono scuole dell’infanzia private che hanno fatto della qualità del servizio erogato un punto di forza, basti pensare alla scuola steineriana  o alla scuola montessori, ma la maggior parte della famiglie non possono permettersi l’impegno economico che richiede la loro frequentazione, sono comunque convinta che si può e si deve pretendere un livello di qualità medio anche in una scuola dell’infanzia statale, parrocchiale o comunale e per giudicare il livello di qualità, a mio parere, si deve tenere conto di alcuni aspetti fondamentali, consiglio quindi di indagare in fase di scelta soprattutto su questi:


  1. Numero di alunni per insegnante

Più sono i bambini gestiti dalla singola maestra e più il livello di qualità della scuola si abbassa, è inevitabile, le stesse maestre lo sanno benissimo, tante volte mi sono sentita ripetere dalla maestra di mia figlia che tutto sarebbe più facile e più stimolante per il bambino se il numero di alunni per classe fosse al massimo 15.  Spesso in una classe di 27 bambini (come quella che frequentava mia figlia) ci sono dei “tempi morti” per assolvere determinate incombenze, come per far uscire all’aria aperta i bambini d’inverno poiché per vestire tutti i bambini con capotto e berretto si perde troppo tempo, oppure si è costretti a saltare il rituale del lavaggio dei dentini dopo pranzo, altrimenti non si ha il tempo di portare avanti l’attività didattica. In generale con meno bambini le maestre possono trasmettere di più, organizzare più attività, seguire personalmente meglio ogni singolo alunno.

  1. Tempo dedicato all’attività all’aperto

Anche se la struttura che avete scelto non possiede un parco giochi meraviglioso, è importante informarsi sul tempo che nell’organizzazione della giornata tipo a scuola è dedicato al gioco e all’attività all’aperto. Troppo spesso infatti a promesse di uscite giornaliere seguono settimane di attività solo all’interno dell’edificio scolastico. E’ importantissimo che un bambino piccolo possa godere del gioco all’aperto e di tutti i benefici di una buona ossigenazione, inoltre i pediatri raccomandano di far uscire i bambini giornalmente e per almeno un’ora e mezza anche per diminuire le possibilità di epidemia di virus stagionali, che proliferano e colpiscono un maggior numero di bambini quando l’attività didattica è fatta regolarmente solo al chiuso. Molte maestre giustificano il poco tempo dedicato all’attività all’aperto lamentando il poco tempo da dedicare all’attività didattica, ma il parco della scuola deve essere considerato come un’aula per l’attività didattica, altre volte invece si decide senza interpellare i genitori che durante l’inverno è meglio sospendere i giochi all’aperto, ma in realtà il freddo è molto meno pericoloso del caldo afoso per il bambino, che coperto bene deve uscire soprattutto d’inverno quando è massimo il pericolo di contagio da malanni stagionali, tra l’altro il freddo spesso è solo una banale giustificazione, probabilmente il dover vestire quasi trenta bambini comporta troppo dispendio di tempo.

  1. L’accoglienza

Una scuola di qualità deve mettere a suo agio il più possibile il bambino, soprattutto durante l’inserimento del primo anno, le maestre devono prevedere un periodo in cui il genitore possa in tutta tranquillità accompagnare il proprio figlio nel percorso di inizio della nuova e importante esperienza, sappiamo che ogni bambino è diverso ed ogni bambino ha esigenze diverse, lasciare  spazio e tempo all’adattamento del bambino al nuovo ambiente e ai nuovi ritmi è non solo auspicabile ma doveroso.
Per quanto riguarda poi l’accoglienza giornaliera dei bambini all’entrata a scuola devo spendere alcune parole: spesso la scarsità di personale (o meglio il bilancio economico della scuola) impone che i bambini vengano accolti tutti nel salone fino all’inizio delle attività didattiche, ma una buona accoglienza giornaliera, organizzata nel rispetto del bambino, dovrebbe prevedere che il bambino sia accolto dalla sua maestra e nella sua classe, in un clima di tranquillità e poca confusione, in un ambiente rilassante, molti asili invece impongono ai bambini di attendere l’inizio delle attività raccolti in un salone, controllati da insegnanti diverse, in un ambiente caotico e poco organizzato e solitamente, tenendo conto anche di chi usufruisce dell’entrata anticipata, si tratta di un tempo di attesa intorno ai 40 minuti o anche un’ora. Ho potuto constatare la differenza tra i due tipi di accoglienza sua mia figlia, nei giorni in cui la scuola “riesce” ad organizzare l’accoglienza in classe i bambini sono molto più sereni, si “staccano” al momento del saluto dai genitori molto più facilmente e contenti iniziano subito a giocare con i compagni, invece nei giorni in cui l’accoglienza viene fatta in salone i bambini sono più spaesati, più nervosi, non interagiscono subito come in classe, faticano a lasciare andare la mamma, tutto è più difficile.

  1. Le punizioni

Ero convinta che nel 2013 non si parlasse più di “castigo” alla scuola materna, ero convinta che con tutti i passi avanti della pedagogia e della psicologia, l’uso del castigo fosse stato bandito dai metodi didattici applicati sui bambini di tre, quattro e cinque anni, invece ho scoperto proprio con l’entrata all’asilo di mia figlia che non è così. Il castigo o la punizione sono ancora largamente utilizzati come metodi educativi dalle maestre, solitamente si tratta di punizioni “soft” come il time out (ossia lasciare il bambino per qualche minuto seduto in disparte rispetto ai compagni per farlo “riflettere” su quello che ha commesso), oppure può essere una nota scritta su un tabellone appeso in classe, altre volte si tratta di punizioni più pesanti. In ogni caso non date per scontato nulla, chiedete con molta franchezza alla futura maestra di vostro figlio o alle educatrici che incontrerete agli Open day della scuola come si comportano quando il bambino non “esegue un ordine” o non si “comporta bene”. Ricordatevi che vostro figlio per quanto piccolo ha gli stessi diritti di una persona adulta, e tra questi c’è il rispetto assoluto del suo corpo e della sua mente, troppe volte ho assistito personalmente a scene in cui un educatrice si rivolgeva ai bambini con epiteti o urlando, nulla deve giustificare questo, e non aggiungo altro.

  1. Fattore economico, distanza.

Ho elencato per primi i punti che ritengo importantissimi, ovviamente poi nella scelta hanno il loro peso anche il costo della scuola e la comodità di averla quanto più possibile vicina, non nego che all’inizio, nella mia inesperienza, ho basato quasi esclusivamente su questi aspetti la mia scelta, ero davvero convinta che più o meno ogni asilo fosse valido e comunque non molto diverso da tutti gli altri… sbagliavo.

  1. Fidatevi del vostro istinto

Ho lasciato questo punto per ultimo ma è importantissimo, forse è quello che davvero vi farà decidere alla fine sulla scuola per vostro figlio, perché alla fine la differenza più grande nella qualità in una scuola sia pubblica sia privata la fanno le singole persone, potete scegliere la struttura più bella e più all’avanguardia del paese ma se la maestra di vostro figlio non è empatica, non riesce a trasmettere emozioni, non riesce a coinvolgere i bambini, non serve a nulla. Il bambino in età prescolare ha bisogno ancora moltissimo del punto di riferimento, della persona adulta cui chiedere aiuto, protezione, affetto, solidarietà o anche solo un sorriso, a scuola se la maestra trasmette e da tutto questo state sicuri che i bambini che segue staranno bene, nel momento in cui troverete un’educatrice che a pelle vi piace, vi ispira fiducia, la sentite idonea per il vostro bambino, fermatevi perché la ricerca è sicuramente finita.


La scuola materna non è obbligatoria, ma per molte famiglie è necessaria perché entrambi i genitori lavorano e non c’è la possibilità di seguire i propri figli fino all’inizio della scuola dell’obbligo, ma credo anche che possa diventare un’esperienza positiva e stimolante per il bambino  se viene accolto in un ambiente rispettoso della sua integrità e della sua autenticità, sono convinta che è possibile per un bambino frequentare volentieri “l’asilo”, e noi genitori possiamo fare molto perché questo si verifichi nella maggior parte delle scuole, dobbiamo solo non stancarci di interessarci attivamente a quello che succede giornalmente a scuola, dobbiamo mantenere un dialogo costante con le educatrici, non avere timore di chiedere, chiarire, informare, e soprattutto dobbiamo ascoltare il nostro bambino, lui per primo ci fornirà elementi per agire e per aiutare a migliorare la realtà che lo circonda.

venerdì 17 maggio 2013

Una giornata di pioggia


Le piogge battenti di questi giorni hanno messo a dura prova oltre che la mia pazienza anche la mia creatività perché i miei bambini sono abituati ad uscire praticamente con qualsiasi tempo, l’idea di trascorrere un’intera giornata tra le mura domestiche proprio non è contemplata in casa nostra, ma ogni tanto capita di dover sottostare a questa imposizione come nel caso di febbre e raffreddore o nel caso di diluvio universale come si è verificato in questi giorni.
Sono riuscita comunque ad intrattenere i miei piccini abbastanza bene, anche se spero che il sole si faccia vedere quanto prima, e questo è l’elenco delle attività che mi hanno aiutata a tenere lontana la noia:

La pasta di sale

E’ uno di quei giochi che non passerà mai di moda, i bambini davvero si divertono moltissimo a creare forme, personaggi, o anche solo a pasticciare. Per dare forma alla pasta bastano i semplici utensili di cucina come cucchiai, forchettine, coppa pasta e bicchieri. La pasta di sale si trova in commercio presso qualsiasi supermercato o negozio di giocattoli, ovviamente si paga la marca perché gli ingredienti sono poverissimi ed economici, proprio per questo motivo la si può produrre anche in casa facilmente ed eventualmente si possono acquistare dei coloranti alimentari per darle colori diversi, riporto qui uno dei tanti link con la ricetta della pasta di sale fatta in casa.


L’armonica

Ho scoperto questo strumento per caso, mia figlia mi aveva chiesto un flauto e quando mi sono decisa a procurarmelo sono incappata in uno scaffale pieno di piccole armoniche per bambini, del tutto uguali a quelle normali ma più piccine, il costo era davvero modico, ed ho deciso di acquistarla al posto del flauto… è stato un successone, non solo per Agnese che ha ormai quattro anni ma anche per Paolo di due anni. Per i bambini più piccoli l’armonica da subito soddisfazione perché il suono prodotto è comunque sempre piacevole, è maneggevole, facilissima da usare e divertente, ovviamente più avanti farà la sua comparsa in casa anche il flauto, ma intanto mi godo i concertini improvvisati con l’armonica!
Io ho acquistato la nostra armonica in un ipermercato nel reparto giocattoli, ho speso 6 euro.

Balliamo!

Cosa c’è di meglio che approfittare della clausura forzata per fare un po’ di ginnastica con i bambini? Basta un po’ di spazio (per noi lo spazio del tappeto nella zona salottino) e un po’ di musica. Io ne approfitto per muovermi un pochino e i bambini oltre a divertirsi si “stancano” in modo sano J In famiglia tutti amiamo la salsa cubana e anche se non la conoscete come genere di musica ve la consiglio per fare ginnastica con i bambini perché è gioiosa e ritmata ( ma va benissimo qualsiasi musica vi piaccia), noi facciamo partire il cd e cominciamo con un po’ di riscaldamento, corsetta sul posto, qualche minuto di ballo libero  e poi facciamo qualche esercizio a terra di allungamento, io mi impegno a dovere e i bambini mi imitano se ne hanno voglia o si rotolano sul tappeto ridendo, mia figlia ultimamente poi ha aggiunto agli esercizi le capriole a terra che esegue molto meglio di me e gli esercizi per mettersi in verticale sulle mani…. Quelli io non li faccio, non ne sarei capace, ma lei si! Ovviamente sono sempre pronta a sorreggerla. Insomma per chi come me è in realtà abbastanza pigro quando si tratta di fare un po’ di  moto giornaliero, farlo con i bambini come passatempo può essere un buon punto di partenza!


Coloriamo

Va bene… ho scoperto l’acqua calda, so perfettamente quanto sia divertente per i bambini colorare e disegnare, è uno di quei giochi amati da sempre e da tutti i bambini, però volete mettere la gioia di costruirsi da soli gli acquarelli? In questi giorni Agnese mi ha chiesto i colori per dipingere con il pennello ma non li avevo in casa, ma avevo un bel po’ di pennarelli ormai secchi che stavo per buttare e internet ci ha fornito una bella idea: qualche bicchierino o vasetto di acqua tiepida e vecchi pennarelli da buttare, basta immergere la punta del pennarello nell'acqua del vasetto e attendere qualche minuto, l’acqua si colorerà presto del colore del pennarello ed ecco creati dei colori ad acqua utilizzabili per dipingere. Certo i colori così ottenuti sono molto tenui, ma in mancanza di quelli veri ci si diverte comunque!




Il garage delle macchinine

Mio figlio di due anni adora le automobiline, passerebbe ore a guardarle, studiandone i dettagli, a controllare le ruote, a farle girare, ovviamente con il tempo ne ha accumulata qualcuna e devo ammettere che non ne sarebbe mai “sazio”, ma chiaramente non posso permettermi di acquistare modelli di macchinine ogni giorno e tutto sommato quelle che già possiede non sono poche, solo sono già conosciute, ma se si prova ad osservarle tutte assieme, schierate in fila con ordine, quasi fossero parcheggiate per bene e pronte per essere usate, acquistano immediatamente una nuova luce, sembrano nuove e tutte assieme fanno un certo effetto di abbondanza che non guasta mai. Mi sono procurata una vecchia scatola da scarpe bella grande e l’ho rivestita con una bella carta colorata e posizionata aperta su uno dei lati più lunghi ed ho allineato all'interno tutte le macchinine di mio figlio, quelle che non ci stavano ovviamente le mettevo in seconda fila. Io ho impersonato il parcheggiatore e Paolo e Agnese erano i clienti che di volta in volta sceglievano la macchina che preferivano e le facevano fare un giro per poi tornare a parcheggiarla e sceglierne una nuova…. Ci siamo divertiti e tenuti occupati per una buona mezz’ora :-)

giovedì 9 maggio 2013

Zuppa di Legumi (velocissima)




Uno dei miei strumenti preferiti in cucina è sicuramente la pentola a pressione, a casa dei miei genitori l’ho sempre vista sul fuoco ed è quindi stato naturale continuare ad usarla anche a casa mia, riduce i tempi di cottura e permette anche di cucinare in modo molto sano, diluendo poco per esempio le verdure o cucinando al vapore al suo interno. Con la pentola a pressione preparo in poco tempo una zuppa di legumi molto buona che arricchisco di volta in volta con le verdure di stagione che ho a disposizione, per questo motivo non è mai sempre “la solita minestra”, inoltre è un concentrato di vitamine e proteine vegetali, sazia molto senza appesantire e ovviamente i miei bambini ne vanno ghiotti (se fosse altrimenti non la proporrei J  ).

Ingredienti per 4 persone

  • 250 gr di legumi e cereali assortiti (in commercio si trovano dei sacchettini da 500 gr  di legumi e cereali, per esempio lenticchie e orzo, fagioli-piselli-ceci e farro, ecc.., oppure componete il vostro mix di legumi e cereali a piacimento, o anche solo di legumi se preferite)
  • 1 cipolla media
  • 1 carota media
  • 1 patata
  • 1 costa di sedano
  • 1 zucchina
Aggiungete poi tutta la verdura di stagione che vi piace di più (potrebbe essere qualche foglia di verza o un piccolo peperone (cista benissimo)), ecc.
·         2 cucchiaini di dado granulare biologico
·         1 litro d’acqua
·         Olio d’oliva extravergine

Preparazione

Se utilizzate la pentola a pressione potete anche evitare di lasciare in ammollo per qualche ora i legumi secchi altrimenti con una cottura in pentola normale dovete prevedere questa operazione prima di procedere con la preparazione.
Sciacquate bene sotto l’acqua corrente il mix di legumi e metteteli da parte. Lavate e tagliate a piccoli pezzi tutta la verdura e mettetela nella pentola, aggiungete un giro d’olio d’oliva e mettete la pentola sul fuoco, fate rosolare per qualche minuto la verdura e aggiungete a questo punto i legumi, lasciate rosolare ancora due e tre minuti, quindi aggiungete anche il litro d’acqua e il dado vegetale, chiudete la pentola con il coperchio a pressione e dimenticatevi della minestra per mezz’ora circa, ricordatevi solo che dopo che la pentola inizia a “fischiare” dovete abbassare il fuoco al minimo.
 Se utilizzate invece una pentola normale dovete prevedere circa due ore di cottura e ovviamente più acqua (circa 2 litri).



Trascorsa mezz’ora, spegnete il fuoco e sfiatate la pentola a pressione, quindi scoperchiatela e controllate il grado di cottura dei legumi, se dovessero risultare ancora un po’ duri, rimettete il coperchio e continuate la cottura a pressione per altri dieci minuti.

Una volta pronta la zuppa, potete servirla con l’aggiunta di un filo d’olio d’oliva a crudo e un po’ di parmigiano grattugiato. Buon appettito!