martedì 8 ottobre 2013

Perchè non mi piace Tata Lucia

Recentemente l’associazione pediatri italiani e alcune associazioni di genitori hanno inviato una lettera all’Autorità Garante per l’infanzia per segnalare alcuni episodi del celebre programma televisivo SOS TATA, nella lettera si faceva riferimento in particolare ad una puntata in cui veniva ripreso per parecchi minuti un bambino di appena dodici mesi costretto ad addormentarsi da solo, in camera, al buio, in preda ad un pianto sconsolato.
Conosco il programma SOS TATA da molto tempo, ormai credo sia giunto all’ottava edizione, chi mi conosce sa che sono critica verso questa trasmissione da sempre, mi stupisce infatti che l’associazione pediatri sia mossa solo adesso, saltuariamente ho visto alcune puntate, e sinceramente trovo che l’episodio segnalato nella lettera al garante per l’infanzia sia solo uno fra i tanti andati in onda da boicottare  e non è nemmeno il più controverso…
Personalmente le mie perplessità su questo programma sono dovute a poche ma fondamentali questioni:

-          I metodi utilizzati dalle tate televisive sono sempre gli stessi, a prescindere dal contesto famigliare e dal bambino.
-       In alcuni episodi, non menzionati nella famosa lettera, le tate televisive impongono alla madre di interrompere senza indugi l’allattamento al seno, ricordo almeno due puntate in cui è successo, e in entrambe la motivazione portata dalla Tata era l’età del bambino, dopo l’anno (meglio se un po’ prima) non c’è più necessità di allattare il bambino secondo la Tata, il seno diventa un bisogno solo della madre che lede all’autonomia del bambino. In uno di questi due episodi, Tata Adriana nota con disappunto che la madre allatta a richiesta la sua bimba di poco più di un anno,  deduce quindi che la bambina abbia preso un “vizio” e la madre ormai ne è schiava, interviene quindi all’ennesima richiesta della bambina di poppare imponendo alla madre di offrirle un biberon con del succo di frutta , ma la bambina lo rifiuta, allora l’idea geniale della tata è quella di attaccare la mamma ad un tiralatte perché possa offrire il suo latte nel biberon, la bambina nel frattempo continua a piangere ed allungare le mani verso il seno della madre, la madre ad un certo punto è costretta a scostarla per attaccarsi il tiralatte, sempre con la piccola a fianco ormai sfinita dal pianto. Ovviamente alla fine la bambina ha rifiutato anche il biberon di latte materno. Un messaggio come quello passato in questa particolare puntata è davvero pericoloso, l’allattamento materno e l’eventuale interruzione sono argomenti che una madre deve discutere con il pediatra o con un consulente certificato sull’allattamento, l’interruzione brusca di un allattamento può avere ripercussioni pesanti sul bambino (il latte materno ricordiamolo è nutrimento a tutti gli effetti anche dopo l’anno) e anche sulla madre (ingorghi e mastite), inoltre i dettami delle tate sull’allattamento sono in aperto contrasto con quanto invece afferma e consiglia caldamente l’organizzazione mondiale della sanità.
-          I genitori hanno sempre un atteggiamento passivo nei confronti della Tata, il genitore appare sempre insicuro, inadeguato e bisognoso della guida della Tata, ascolta le sue indicazioni senza mai avviare un minimo di confronto, anche quando la Tata dopo appena due giorni di osservazione costruisce i profili psicologici di tutti componenti della famiglia, elenca i problemi relazionali  e impartisce le nuove regole. In questo modo la figura della Tata diventa a tutti gli effetti detentrice della verità, la sua parola è legge e  i genitori non hanno diritto di replica.
-       Non sono mai contemplate alternative, come se famiglie e bambini non fossero diversi gli uni dagli altri, ricordo una puntata in cui sempre in nome del dormire da soli e nel proprio letto, due bambini di un anno e tre anni vengono messi a dormire nella loro camera da soli per la prima volta, Tata Lucia pretende che si addormentino ascoltando una specie di carillon, senza il contatto dei genitori a cui erano abituati fino alla sera prima, i bambini ovviamente cominciano a reclamare subito i genitori e quest’ultimi sono costretti più volte a riportarli nel loro letto tra urla e pianti, passano mezz’ore e alla fine il papà non ci sta più e si corica in camera con i bambini e li addormenta narrando loro una fiaba… Tata Lucia a questo punto, anziché apprezzare il fatto che il papà sia riuscito ad addormentare i bambini nel loro letto e nella loro camera, sottolinea come il padre non si sia attenuto alla regola di non confortare i bambini e di aver ceduto ai loro ricatti.
-          La trasmissione, pur andando in onda in orario “ per famiglie”, non tiene conto dei risvolti psicologici se la visione è permessa anche ai bambini, prima di diventare mamma non avevo notato questo aspetto, ma dopo che mia figlia di quattro anni mi ha chiesto perché “ quelle mamme lasciano piangere così i loro bambini”, non ho più guardato il programma in sua presenza.
-      Manca completamente un’informazione seria e supportata scientificamente; ciò non sarebbe problema se le Tate si limitassero a dare consigli ispirati dal buon senso, ma spesso i consigli riguardano l’alimentazione, l’allattamento, aspetti psicologici dell’età evolutiva, temi importanti come l’ enuresi primaria e secondaria (trattate in un puntata come se fossero la stessa cosa).

-          Il canale televisivo non è un canale d’informazione come gli altri, la televisione è presente in quasi la totalità delle famiglie italiane, la sua diffusione supera quella di internet e della carta stampata,  fare informazione in televisione richiede per tanto massima serietà e un minimo di riscontro scientifico, altrimenti è doveroso segnalare all’interno della trasmissione stessa che i pareri riportati sono solo i pareri personali di una singola persona che si basa esclusivamente sulla sua esperienza, per tanto non devono essere considerati al pari del parere di un medico o di un nutrizionista per esempio.

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